Domanda

Domanda: esiste veramente qualcuno che legge i libri di autori esordienti o comunque sconosciuti? Escluso amici, parenti e conoscenti, chi sono, ammesso che esistano, i lettori degli autori esordienti? Lo chiedo perché è un dubbio che mi accompagna da un po’ di tempo e mi piacerebbe avere qualche opinione.Io scrivo romanzi e racconti, pubblicati con piccole CE e da pochi mesi solo online, ma prima di essere uno scrittore sono un lettore; di norma termino la lettura di un libro a settimana, spesso anche di più, e nonostante questo, se scorro i titoli, mi accorgo che si tratta quasi esclusivamente di autori famosi e affermati. Mi viene il dubbio che se si escludono amici e parenti gli autori emergenti siano letti solo dagli addetti ai lavori, mi riferisco alle scuole di scrittura, agenzie di promozione, editor, ecc., e che si tratti quindi di un mondo molto autoreferenziale, almeno sino a quando non si riesce ad uscire da questo circolo vizioso diventando un autore “emerso” oppure “sommerso” perché naufragato definitivamente. Tutto questo, ovviamente, non c’entra nulla con la voglia e la volontà di scrivere che rimane immutata perché è prima di tutto un’esigenza, una necessità. C’è qualcuno che ha un’opinione su questo?

Buon sabato😊

18 pensieri su “Domanda

  1. Leggeresti mai un libro di cui non hai mai sentito parlare se non ti dicessero che ne val la pena o se, in qualche modo, conoscessi chi l’ha scritto o la storia di cui parla? Io non credo.

    PS: nell’ultimo anno e mezzo penso di aver letto quasi esclusivamente autori emergenti 😅

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  2. Personalmente, ne ho letti e acquistati parecchi di libri di autori emergenti, semplicemente affidandomi al mio intuito nel leggere la trama è dedurre se potesse riscontrare il mio gusto e interesse, molte volte ho fatto la scelta giusta e quelle rare volte che magari non era proprio il mio genere di lettura, ciò non toglie che invece mi ha dato modo di apprezzare l’autore. Il tuo libro l’ho acquistato però devo ancora leggerlo, per il semplice fatto che alla sera dopo una giornata di lavoro che avrei il tempo è la voglia di leggere, mi metto a leggere qui sul Reader tutti i vostri articoli, poesie etc., poi mi addentro nei commenti tra quelli che ricevo e tra quelli che faccio e così se ne volano due o tre ore che neanche me ne accorgo e quindi poi finisco con l’andare a nanna.

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  3. Io cerco di alternare libri di scrittori “emergenti” ad altri titoli, perché mi piace la varietà.
    A volte ammetto che leggere il libro di un esordiente è difficile, perché la forma può essere abbastanza grezza.
    Ammetto però che trovare il libro di qualcuno che è alle prime esperienze è difficile, perché spesso il titolo si perde tra mille altri e nelle librerie vengono spesso relegati in un angolo nascosto.
    Se ho fortuna incappo nella presentazione dell’autore e valuto se il titolo mi interessa.

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  4. Ma avete mai pensato che chi ama leggere sono anche persone molto curiose e che il più delle volte non si fanno condizionare da chi consiglia un libro ma bensì vanno proprio a naso e a pelle? Come fanno ad emergere i nuovi scrittori se la politica è una politica basata solo ed esclusivamente sul passa parola e consigli vari … uno deve anche poter rischiare nel comprare un libro o sbaglio? A volte compro un libro solo per il titolo, a volte lo compro perché mi piace il colore della copertina, a volte lo compro perché quando lo apro vedo i caratteri belli grandi e penso che è comodo da leggere e a volte lo apro e lo annuso e scopro che l’odore che fa mi piace! Il più delle volte compro libri per questo motivo e non perché qualcuno me l’ha consigliato o perché ho sentito in giro o perché ho letto cose sulla rete o sui giornali! Ma non tutti siamo uguali…

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