Il frammento letterario in questione si distingue per la sua profondità emotiva e la capacità di affrontare temi complessi attraverso una prosa evocativa. La solitudine, intesa come un’intricata rete di pensieri che si estendono come rifugi sulle vette delle montagne nella mente di Tommaso, è dipinta con una pennellata di malinconia persistente.
La morte di Tommaso si rivela come un evento tragico, amplificato dalla sua visione delle bare invisibili che lentamente si snodano sotto la finestra. Questa immagine cruda e potente si fonde con l’incapacità di Tommaso di riconoscere la sua bara, un simbolo eloquente della sua lotta interiore e del suo isolamento.
La comunicazione inefficace di Tommaso con gli altri, sia familiari che amici, emerge come un filo conduttore, tessendo un motivo di incomprensione emotiva. Questo tema sottolinea la difficoltà di comunicare le proprie sofferenze e il crescente isolamento emotivo di Tommaso, enfatizzando la profondità dei suoi tormenti interiori.
La metafora della “zolla di terra” e del “proprio tempo” proposta dal dottore aggiunge un livello filosofico alla narrazione, sollevando interrogativi sulla natura effimera e unica dell’esistenza umana.
L’uso di ricordi come il panorama dalla terrazza dell’ultimo piano o l’esplosione della caldaia condominiale dona al testo un sapore di nostalgia, suggerendo una riflessione sul passato e sulla fugacità degli attimi condivisi.
In definitiva, questo frammento letterario si presenta come un affresco emotivo che scava nelle profondità dell’animo umano, esplorando il dolore, la solitudine e la complessità delle relazioni interpersonali con una prosa delicata e penetrante.
[Il racconto IL SOPRAVVISSUTO è pubblicato nel libro CASI PRIVATI di Jakob Iobiz]
