La luce è un ritmico contrasto
che genera il divenire.
Il respiro dell’universo,
e perfino il suo stesso russare,
è conoscibile solo da pochi;
è un miracolo che risplende
per noi minuscoli miracolati,
questo fiocco di stelle confuse
e anonime – ma tutto è anonimo
se è senza nome, e chi,
se non l’uomo,
può donare un nome all’universo?
Il dono di un senso compatto
alla singola moltitudine assolve
il vuoto dell’indeterminatezza.
L’epifania dell’indefinito sovrannaturale
incontra l’esperienza
nella mistica religiosità,
e i poeti conservano nel cuore
la memoria di questa sublime
profondità.
Diego Osvaldo Ardiles