(Questa poesia è decisamente fuori stagione; l’autore, però, mi scrive che me l’ha consegnata adesso perché non sa se a Natale ci sarà ancora e io la pubblico adesso sul mio blog, scusandomi se non è un frutto di stagione)
Un altro Natale
Di canto in canto vago,
in divano invano occupo
sedute puntuali,
disincarto regali.
Diramo il mio bosco
d’inutili tralci
di stralci e strenne
e di alci e renne
che affollano il mio Natale,
mentre ascolto persone
– in numero di due –
e altre sottofondano l’etere
in numero di dodici,
più o meno – forse più che meno.
Diradano solo verso sera
i miei fumosi pensieri.
Diego Osvaldo Ardiles