Un altro Natale

(Questa poesia è decisamente fuori stagione; l’autore, però, mi scrive che me l’ha consegnata adesso perché non sa se a Natale ci sarà ancora e io la pubblico adesso sul mio blog, scusandomi se non è un frutto di stagione)

Un altro Natale

Di canto in canto vago,

in divano invano occupo

sedute puntuali,

disincarto regali.

Diramo il mio bosco

d’inutili tralci

di stralci e strenne

e di alci e renne

che affollano il mio Natale,

mentre ascolto persone

– in numero di due –

e altre sottofondano l’etere

in numero di dodici,

più o meno – forse più che meno.

Diradano solo verso sera

i miei fumosi pensieri.

Diego Osvaldo Ardiles

3 pensieri su “Un altro Natale

  1. C’è tanta malinconia e tristezza in questi versi. C’è una vena di solitudine, e di rammarico per dei natali passati festosi che non tornano più. Questo è un abito non rosso acceso come direbbe qualcuno pervinca questo è un Natale che ha un abito cremisi.

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