Non confondere latitudine e latitanza, il lessico con l’essiccatoio, non aspettare la rivincita dei vuoti a perdere, evitare di prendere il peso perso dagli altri, non chiedersi dove finiscono i treni persi o i buoi fuggiti prima chiudessero la stalla; ricordarsi che l’abitudine non fa il monaco, che i grilli quando saltano non sanno dove andranno a cadere, così come la pioggia, la neve ed i fulmini – anche se nessuno di loro salta; che i gatti non vanno quasi mai in letargo, e se ci vanno è solo per poche ore; che la balena è il più grande mammifero della terra e neppure lo sa – o forse lo sa?
Tenere il braccio lasso nella manica e tendere la mano ai passanti; fare il segno dell’ombrello solo quando dentro di te piove fortissimo; cercare parole usate che valgano più di quelle nuove.
Ricordarsi che se avrai paura di impazzire sarai già impazzito abbastanza.