Un pensiero su “La notte

  1. Sì, una bella mattonata, ma in alcuni frangenti divertente, dai.
    Detto ciò, mi compiaccio che tu abbia voluto tenerti epr il finale l’intervento dell’Accademia della Crusca sull’argomento e che questa, a differenza di quanto avviene in Francia e Spagna, non abbia il potere di imporre, ma solo di registrare quanto sta avvenenendo e di formalizzare quella che è la consuetudine grammaticale derivante dal passato.

    Io mi domando perché, questi nazisti lingustici, questi aberranti scianziati eugrammaticali, anziché voler imporre il loro pensiero progressista (che di progresso non ha nulla, se non l’appariscenza) a un intero popolo che parla questo idioma complesso e bello, non si mettono a parlare con questo loro amatissimo (è S. Valentino, ci sta come accostamento) fonema e ne fanno sfoggio pubblicamente nel parlato, così che diventi consuetudine e regola d’uso, invece di proporlo da una cattedra (sbilenca, perché poggia sul nulla per almeno un piede) di un nozionismo formale, ma non contenutistico, perché altrimenti non si sarebbero nemmeno posti il problema di perpetrare un simile scempio a una cosa così bella come l’italiano.

    Detto ciò, ti lascio un video (link sotto) che, come già detto dai “cruschelli” ribadisce che in realtà non esiste il “genderismo” grammaticale, ma la discriminazione è fatta verso il maschile (specie nel plurale) in più e più occasioni.

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