La mia precaria immaginazione
è racchiusa dentro le inferriate del tempo.
Metri di racconti sono tenuti distanti
da chilometri di passato,
come tanti canali ricolmi di marea
nascondono vecchi pezzi di legno,
acqua marcia, case dirute, finestre morte;
ma anche attimi di felicità
che cadono cristallini
planando dalla cima dei monti
al fondo dell’aldilà.
Tutto si muove lento
dentro un gigantesco adesso,
un unico lento cavalcavia verso P,
dove P non è parcheggio,
ma possibilità.
Diego Osvaldo Ardiles