Gli USA hanno già fornito all’Ucraina armi per un valore di 2.300.000.000 di dollari e non si fermeranno qui. È un tragico errore. Favorire il prolungarsi della guerra è utile solo a chi vende le armi. Gli ucraini sono pedine di uno scontro più grande di loro, vittime di una logica che contrappone imperialismi di diverse bandiere. I civili ucraini, impotenti, subiscono questa situazione. Certo, ci saranno tra loro anche dei combattenti e dei partigiani votati a gesta eroiche e al sacrificio; ma tutti gli altri? I più deboli, quelli che non riescono a fuggire, chi è che da loro voce? Si chiede il lor sangue in nome della libertà e della democrazia; ma siamo impazziti?

Per giustificare questa situazione si tenta in tutti i modi di dipingere i russi, paese aggressore, come seviziatori, stupratori, pronti a deportare intere popolazioni. E gli ucraini, invece, sono diventati tutti santi. Stiamo attenti. È possibile che tutti gli ucraini siano divenuti favorevoli a una guerra da combattere fino all’ultimo uomo, fino all’ultima goccia di sangue; è mai possibile che non esista più nessuna voce di dissenso? Zelensky, adulato in tutto l’occidente, si è dimostrato un irresponsabile perché tenta ogni giorno di farci piombare nella Terza Guerra Mondiale ma noi gli inviamo miliardi di dollari di armi; per farne cosa, esattamente?

Abbiamo perso lucidità e siamo sommersi dalla propaganda ci stiamo abituando all’idea che la guerra sia inevitabile: ne è prova anche il fatto di trovare normale che nelle nostre televisioni, compresa la RAI, siano diffuse immagini della palese violazione della Convezione di Ginevra, mostrando alle telecamere le confessioni estorte ai prigionieri russi, senza che nessuno protesti. Provate ad immaginare se si fosse trattato di soldati americani catturati dagli irakeni quale sdegno sarebbe montato nell’intera opinione pubblica.

Se vogliamo veramente la pace, lavoriamo per la pace e non per fare arricchire i venditori di morte.