Conserviamo la facoltà del dubbio. Il nostro nemico non è Putin ma è la guerra.

Le immagini che arrivano dall’Ucraina sono ogni giorno più terribili. La guerra si mostra nella sua vera natura, nella crudeltà, nella sopraffazione, nel dolore. Tuttavia, anche di fronte all’immagine più cruda, abbiamo il dovere di non abbandonare la facoltà del dubbio, di non lasciare che le nostre reazioni si accendano immediatamente, e direi in modo irrevocabile, sull’onda dello sdegno. In questo momento è evidente che in Ucraina non c’è libertà di informazione. Le immagini che i nostri giornalisti, seppur bravi e coraggiosi, possono mostrarci sono solo quelle che l’esercito ucraino permette loro di filmare. Questo non dobbiamo scordarlo mai. Ci sono motivi militari che lo impongono. Dall’Ucraina non ci stanno arrivando scoop di giornalisti indipendenti ma solo reportage prodotti in zone in cui è consentito l’accesso ai reporter, e solo attraverso determinate inquadrature. Sono gli stessi giornalisti a raccontarcelo.

Un’altra cosa che non dovremmo dimenticare mai è che il nostro nemico non è Putin ma è la guerra. Ogni nuovo giorno di battaglie e bombardamenti causa altro dolore, morte e sofferenze. Non mi piace questa americanizzazione che stanno avendo i paesi europei; dobbiamo evitare di appiattirci su posizioni e modi di pensare che non ci appartengono e invece far valere la nostra civiltà, quella che è nata molto prima che nascessero gli USA e che nel 1786 è riuscita ad abolire la pena di morte in Toscana, quella che era negli intenti di De Gasperi, Schuman e Adenauer e cioè di creare un’Europa senza più guerre. E per fare questo l’Europa deve avere una voce autorevole e indipendente e adoperarsi per la pace e non per prolungare la guerra, accontentando le richieste di invio di altre armi ancora più potenti per rincorrere vittorie che trasformeranno l’Ucraina in una tragedia ancora peggiore e rischiano di provocare una escalation di cui nessuno è in grado di prevedere gli effetti. Lavoriamo per la pace, solo per la pace, tutto il resto potrà essere discusso dopo, quando le armi avranno smesso di uccidere. Una piccola pace sarà sempre meglio di una grande guerra. Fermiamoci finché siamo in tempo.

2 pensieri su “Conserviamo la facoltà del dubbio. Il nostro nemico non è Putin ma è la guerra.

  1. Inizio a pensare veramente che la guerra sia una fonte che alimenta le persone che hanno dentro di sé idee omicida, perverse… E che solo con la scusa della guerra possono metterle in pratica giustificate. Sadismo puro visto le ultime notizie che si sono avute…

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