Servirebbe un po’ di autocritica

Tra due mesi sarà trascorso quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina. Gli effetti della aggressione russa sono disastrosi e sotto gli occhi di tutti: un paese distrutto, milioni di persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, un numero altissimo di morti e feriti, e l’Europa colpita da una grave crisi economica.

Mi chiedo, se alla luce di tutto questo, il fatto che l’Europa si sia schierata come parte in conflitto anziché restare neutrale, pur condannando l’aggressione, sia ancora da ritenere la scelta migliore, per l’Europa stessa, ma soprattutto per il popolo ucraino.

Una parte in conflitto, come è adesso è l’Europa, non può avere nessuna credibilità come soggetto mediatore, e siamo stati costretti a cedere questo ruolo a paesi come la Cina e la Turchia, che oltre a essere governati da regimi autoritari hanno senza dubbio interessi economici e strategici diversi dai paesi europei.

L’Europa è mancata in un momento drammatico e importante nel ruolo che avrebbe dovuto avere e che le competeva.

3 pensieri su “Servirebbe un po’ di autocritica

  1. Sono pienamente d’accordo. Dopo il popolo ucraino (e quello del Donbass, ugualmente violentato), la grande sconfitta è l’Europa che si è dimostrata un satellite degli Usa senza una propria politica estera. Del resto la guerra poteva essere evitata se si applicavano gli accordi di Minsk e non li si usavano come una semplice perdita di tempo per armare l’Ucraina (Angela Merkel dixit!)

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