Mio nonno nacque quando Conrad scrisse
Il suo nero capolavoro.
Hanno così diviso
Anche se parlare di angoli,
Per una terra tonda e sferica,
È un bel dire,
Ma si sa, siamo umani e superficiali.
Hanno vissuto ignoranti l’uno dell’altro,
Ignorante uno senz’altro più dell’altro,
Nel senso buono della parola, s’intende;
Come buono era mio nonno,
Anche nei gesti e nel sigaro toscano
Che incurante del fumo passivo,
Non ancora bandito,
Fumava vicino al camino,
Dove io lo ricordo,
Seduto accanto al fuoco,
– E non so davvero chi di loro due
avesse più bisogno dell’altro.
Era buono nella sua vita ritirata,
Semmai ne avesse avuta un’altra,
Che io non conosco,
Più ampia o esagerata.
Di buono egli ha fatto mio padre
E tutti i suoi fratelli,
E di certo anche altre cose,
Ma di più mio padre,
Perché lui dopo ha fatto me,
E io altri figli
Che ora leggono Cuore di Tenebra,
Scritto tanti anni fa in un angolo
Di questa terra ormai interamente scoperta
Ma ugualmente rimasta con i suoi luoghi oscuri,
Insieme ai tanti spazi neri
Del nostro cuore di tenebra,
Finché morti non ci separi.