Non me lo ricordo più che all’inizio ero molto arrabbiato.

Sono le nove di mattina. Non ho ancora finito di leggere il post che spiega come superare il blocco dello scrittore, che già mi è tornata la voglia di scrivere. Partiamo dal titolo, scrive lui. Il suo consiglio è trovare un buon titolo, che sia originale e che si colleghi bene a quello di cui tratta la storia che stiamo scrivendo. Questo consiglio mi piace, anche perché di titoli qualcuno ce l’ho già. Quelli che mi piacciono di più sono:

– Se posso passo;

– Tutte le ragazze si chiamano Viola;

– Non chiedetemi perché;

– Il bello di essere brutti (che potrebbe avere un seguito dal titolo Il brutto di essere belli);

– Fabula rasa, o Tabula rosa o Fabula rosa.

Poi ce n’è un altro che mi piace molto ma secondo me assomiglia troppo a un libro che esiste già; La neve prima che cada.

Non so, bisogna che ci pensi ancora un po’. Comunque sia, tra tutti questi ne dovrò scegliere uno e quello diventerà il titolo del mio nuovo romanzo. Anche perché se non lo scrivo più, questo libro, allora mi chiedo a cosa mi è servito aver scritto questa lunga introduzione?

Ma chissà, forse, importante è già avere passato un po’ di tempo a scrivere. Sì, perché mi sono accorto che scrivere, in ogni caso, mi fa bene: perché se mi accade che quando inizio a scrivere sono molto arrabbiato, alla fine non me lo ricordo più che all’inizio ero molto arrabbiato.

E questa non è una cosa da poco; questa, a pensarci bene, non è davvero una cosa da poco

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...