In questo periodo, non ho molte idee, e quelle poche che ho non mi piacciono. Allora ho pensato che potrei:
– ricopiare sul PC, parola per parola, uno dei romanzi che preferisco, ad esempio, Un ragazzo di Nick Hornby, o La banda del formaggio di Polo Nori, oppure Nudi e Crudi di Alan Bennett, o Metafisica dei tubi di Amélie Nothomb;
– ascoltare Alessandro Bergonzoni su YouTube che non fa mai male;
– oppure scrivere una storia minimalista di me che parlo con un cinghiale – ce n’era veramente uno che veniva tutte le sere a mangiare sotto una quercia in fondo alla strada di casa mia – dicendogli delle sciocchezze, cose senza senso, oppure pensieri filosofici. Potrei iniziare con scrivere delle bischerate perché credo di esserci portato. Penso che se ne scrivo una al giorno in tre o quattro mesi completerò un piccolo libro. Sempre che il cinghiale faccia la sua parte!