Ieri è giunta la notizia
di un bambino di cinque mesi
che la madre ha deciso
di abortire perché malato.
Era un feto malformato,
o almeno così sembrava,
ché dentro l’ecografie
il suo stomaco non c’era.
Ma al momento dell’aborto
quel minuscolo suo cuore
non si è però fermato,
non ha neanche rallentato.
Così, come fosse normale,
nell’imbarazzo generale,
imperterrito ha proseguito
nel suo battito regolare.
Non sapendo più che fare
si son dovuti rassegnare
ad aiutar quell’esserino
ché di morire era contrario.
Ma proprio in quegl’istanti
tutti i medici presenti
si son presto resi conto
che l’ecografia era sbagliata.
Hanno infatti constatato
che lui lo stomaco lo aveva
e che presto sarebbe nato
bello sano e non malato.
A nulla son serviti
gli aiuti che han forniti
e il bambino se n’è andato.
ché troppo presto era arrivato.
Ed è questa una triste storia
che per tragica ironia
mi richiama alla memoria
una novella di tanti anni fa.
Quella di un vecchio burattino,
prima di legno e poi bambino,
che l’amor della sua fata
questa magia s’era inventata.
Perché come lui quel piccino
all’improvviso avea cambiato,
e da feto ch’era nato
era riuscito a diventar bambino.
Ma questa storia finisce male
perché qualcosa è andato storto;
forse è mancata solo
la sua fata al momento giusto.
Quella turchina più non c’era
la mattina ad aspettarlo
in quel moderno ospedale
super attrezzato ed efficiente.
Può darsi non ci sian più
le fate di una volta
o fars’anche i bambini
sono oggi molto diversi.
Non riescono neppure,
questi poveri esserini,
a nascer sempre perfetti
ma sono pieni di difetti.
E pare a tutti sia normale,
e anche loro sian contenti,
di morire piccoli feti
così dispersi e imperfetti.
Forse così anche quel piccino
che all’improvviso avea cambiato
e da feto ch’era nato
è riuscito a morir bambino.
Diego Osvaldo Ardiles
Questa è una poesia diversa da quelle che di solito scrive Ardiles; è una specie di filastrocca di qualche anno fa che prende spunto da un fatto realmete accaduto. Tocca un argomento delicato, per molti aspetti controverso, e verso il quale credo che tutti quanti dobbiamo avere il massimo rispetto e grande attenzione, senza mai dare niente per scontato.
J. Iobiz
Nessuno avrebbe il diritto di distruggere una vita solo perché diversa da ciò che viene definito normale … posso fare un piccolo appunto sulla poesia? Sul finire ha perso di ritmica … mi ha un po’ fatto perdere il fiato. È come se mancasse di quella vitalità iniziale che di è persa man mano che si legge. Assolutamente non è una critica sono la persona meno adatta per farla ti parlo per quello che ho provato io nel leggerla fino alla fine spero di non aver urtato la sensibilità umana che spesso è un poeta soprattutto uno come Diego ha dentro di sé. Se l’ho fatto mi scuso non era intenzionale ma io dico sempre quello che penso perché mi auguro che anche gli altri lo facciano per migliorarmi sempre di più.
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Ci mancherebbe😊 Anzi, credo che a Diego, come a ciascuno di noi, servano molto di più le critiche che non i complimenti (anche questi però aiutano!)
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Sai che mi vergogno a far complimenti ? Come si fa? Fagli sapere però che se lo leggo significa che lo apprezzo.
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Era per l’altro post e adesso? Oggi sono proprio un disastro se puoi cancellare che io lo copio incollo di là che ne dici?
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