Credo che ogni terra custodisca gelosa le sue storie; non le racconta volentieri ai forestieri, un po’ per pudore e un po’ per timore che a morire sia proprio la memoria, quando perde la sua corsa con la storia.
Credo che ogni campo, collina, ogni fiume e ogni singolo fosso, nasconda il suo racconto di guerre vinte e perse, e delle anime che lì si sono consumate nella loro ultima fatica.
Come un vivaio di alberi ordinati dove si facevano le buche per piantare le viti; poi fu il mortaio a farci le sue buche assassine, e le viti furono sostiutite da croci. Croci di morti sbagliate che la sorte ha assegnato senza riguardo e compassione.
Così la vita e la storia si sono combattute per poi ritrovarsi unite nei solchi dei campi e poi in quelli dei dischi, nei libri tristi, nei testi rinchiusi in lunghi scaffali, nelle storie di vita confuse tra grandi proclami, cieco destino e inutili stragi.
inutili stragi soprattutto…
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