Improvvisamente vide il cielo diventare nero dentro la sua stanza; la notte calò sulla rete del suo letto e dal tetto si prese il suo sonno e i suoi sogni. Il golfo del sonno, dove prima lei si adagiava e inerme si arrendeva come in una rada, ora di rado era sereno. Piuttosto era sovente increspato e così leggero da essere esposto ad ogni minimo soffio. Le orme dei giorni nel sonno divennero sogni, segni celati, bisogni, incubi armati.
(Dal racconto L’innamorata, Di Maremma e dintorni)
umh… qua si mette male…
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