Prima di aprire questo blog cercai consigli e informazioni su come fare e cosa scrivere. Uno dei consigli più interessanti, non ricordo più di quale sito si trattasse, diceva di non aver paura dei social e di cercare di mantenere costanza nella quantità e qualità nelle pubblicazioni.
Mentre è abbastanza chiaro cosa si intende per quantità, possono invece sorgere dei problemi per definire in modo più preciso ciò che si intende per qualità. Qui si naviga in mare aperto, almeno per quanto mi riguarda: non credo di saper giudicare la qualità di ciò che scrivo, e sinceramente penso che questo valga per molti di coloro che si cimentano in questa attività.
Allora ho adottato questo criterio: la qualità si fa con la selezione e la selezione si ottiene eliminando qualcosa. Ho seguito, e seguo tuttora, questo criterio ma adesso mi ritrovo il pc pieno di materiale scartato e il problema è che non sono affatto sicuro che ciò che ho pubblicato sia la parte migliore di quello che ho scritto. E se fosse il contrario?
Prova a pubblicare gli”scarti”…e osserva che succede
Be brave 😊
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Sono d’accordo con Liza, forse sono “scarti” per te in questo momento ma può non essere così per chi legge, anche perché la platea è ampia e ognuno ha i suoi gusti 😉
Buona giornata!
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Certo, senza gusti non esisterebbe l’arte, ma a volte alcuni gusti sono così rari da costituire delle nicchie difficili da incrociare
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Hai il mio stesso problema, ho pubblicato tante schifezze, e, probabilmente, il meglio è ancora lì nel reparto bozza.
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Perché schifezze? Un “controllo qualità” è sempre attivo
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