Alla fiera dell’audience, per due soldi, una news la RAI comprò.
E venne l’ISIS che si mangiò la news, che al mercato la RAI comprò.
E venne il COVID, che morse l’ISIS, che si mangiò la news, che al mercato la RAI comprò.
E venne Putin, che picchiò il COVID, che morse l’ISIS, che si mangiò la news, che al mercato la RAI comprò.
Con questa piccola, irridente parodia non voglio assolutamente sminuire tragedie come il terrorismo, la pandemia o l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. No, voglio solo dire che, forse, un’informazione migliore, meno omologata e interessata a creare stati di ansiogena dipendenza di quella di cui siamo fruitori e vittime – e ho scritto RAI, ma avrei potuto scrivere MEDIASET, LA7, CORRIERE DELLA SERA, REPUBBLICA, eccetera – sarebbe utile per prevenire alcuni disastri.
Dal 2014 in Europa c’era una guerra che aveva il difetto di non fare notizia e non interessare a nessuno. In molti l’abbiamo seriamente scoperta solo oggi.
Hai più che ragione.
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