In questo momento, ci sono solo due persone che possono fermare subito la guerra in Ucraina: Putin e Zelens’kyj.
Al primo tutti stanno chiedendo di fermarsi, ma lui appare per adesso sordo ad ogni richiesta.
Rimane Zelens’kyj. Forse, oltre a non prestare ascolto alle sue richieste di espandere il conflitto – dichiarando la No Fly Zone sull’Ucraina o inviando truppe – sarebbe il momento di chiedergli gesti concreti per la pace.
Lo so, Zelens’kyj ha ragione e l’Ucraina è il paese aggredito, ma se un suo passo di lato potesse far cessare subito la guerra, siamo sicuri che non sarebbe giusto chiederglielo? Non lo so.
Altrimenti, non ci rimane che attendere che le sanzioni facciano presto il loro effetto, prima che sia troppo tardi.
Il mio è un discorso cinico? E quando mai la politica non lo è stata. Quando mai la guerra non lo è.
Forse, sarebbe invece un modo concreto che l’Europa ha per aiutare davvero il popolo ucraino, oltre a tutti gli aiuti economici possibili, all’accoglienza dei profughi, alle pressioni diplomatiche e alle sanzioni alla Russia di Putin, doverose e sacrosante.
Perché un conto è inneggiare alla libertà e alla democrazia guardando la guerra alla televisione, altro conto è avere le bombe sopra la testa e i morti per strada e i figli in guerra.
Se io fossi in Ucraina adesso, la prima cosa che desidererei sarebbe questa, cioè un immediato cessate il fuoco. Posso anche sbagliarmi, per fortuna fino ad adesso non l’ho mai provato.