Non abbiamo bisogno di eroi e di figli morti in guerra. Abbiamo bisogno di governanti che cerchino a tutti i costi la pace. Si è riusciti a trasformare una guerra locale in una guerra che coinvolge un’intera nazione, e ora c’è chi soffia sul fuoco perché il conflitto si allarghi sempre più. Per questo motivo siamo costretti a vedere, e a pagare, una nuova corsa scellerata all’aumento degli armamenti.
Vogliamo davvero che i nostri figli muoiano per il Donbass e l’Ucraina? O piuttosto avremmo dovuto non farla neppure iniziare questa guerra e adesso che è iniziata almeno non propiziarne il prolungamento con l’invio di armi, la propaganda, l’esaltazione di spiriti nazionalistici dai quali non è lecito aspettarsi niente di buono? Siamo sicuri che sia la strada giusta quella di spingere sulla caduta di Putin? E dopo, se veramente questo dovesse accadere, e arriveranno altri come lui o, ancora peggio, una destabilizzazione della Russia, saremo soddisfatti?
Siamo sicuri che Zelensky sia pienamente consapevole del ruolo che ricopre e che rappresenti veramente lo spirito del suo popolo? Ieri sera, in un bel servizio di Francesca Mannocchi a Propaganda Live, sono stati intervistati alcuni cittadini ucraini che abitano nelle zone dove c’è la guerra: una donna ha detto che con questa guerra loro non c’entrano niente. Subito è stata redarguita da una giovane connazionale seduta al caldo nello studio televisivo. Non va bene.
Dobbiamo essere consapevoli che viviamo in un momento in cui non è possibile avere notizie verificate e che siamo continuamente sottoposti a immagini, commenti e informazioni che sono solo frutto di propaganda. In guerra funziona così. Gli inviati RAI girano i loro servizi dagli alberghi o da luoghi esterni controllati e imposti dall’autorità ucraine, non hanno certo la libertà di muoversi e fare riprese e, ogni tanto, lo dicono. Non potrebbe essere altrimenti. In Russia sembra che Putin abbia adesso il consenso del 73% dei cittadini; è il risultato di un sondaggio, ma come verificarlo?
Quindi, se non vogliamo ritrovarci coinvolti nella Terza Guerra Mondiale, dobbiamo augurarci che il buon senso prevalga sulle ragioni di parte. E che i paesi europei ritrovino il senno della ragione. Tutti.
Non abbiamo bisogno di eroi ma di statisti che sanno cos’è la guerra e la ripudiano dal profondo del loro cuore.
Io spero veramente che le nazioni mediatici riescano ad arrivare a un accordo. Nessuno sembra voler cedere ma se vogliamo evitare altre vittime devono fare del loro meglio. La guerra è una follia e un massacro.
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Così si ritorna al passato come se il passato e la storia non fosse servita a nulla e non ci abbia insegnato nulla… E’ veramente vergognoso non riuscire a mediare e a far in modo che tutto torni a rasserenare le menti… Io non capirò mai !
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Buonsenso??? Se ci fosse stato un briciolo di buonsenso oggi non ci troveremmo dove siamo…
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