Eroi con la pelle degli altri

Leggo che Zelensky deve essere considerato un eroe perché sarebbe potuto fuggire e invece è rimasto a difendere il suo paese.

É vero, lui è rimasto a Kiev, ma lo ha fatto rifugiandosi in un bunker ben protetto dal suo esercito, dagli americani, dagli inglesi e da mezzo mondo (cioè quello occidentale). Lo ha fatto però, ben sapendo che i suoi connazionali non avrebbero potuto fare altrettanto, avendo ben chiaro che i cittadini ucraini sarebbero rimasti esposti agli attacchi russi, dentro i condomini con i cortili occupati dai carri armati russi (e ucraini!), con i militari russi (e ucraini!) appostati sui tetti dei palazzi, con uomini e donni esposti alle bombe e ai missili russi, compreso vecchi, malati e bambini che hanno ancora meno possibilità di difendersi. Dov’è l’eroismo?

É facile essere eroe con la pelle degli altri. Prima di definire qualcuno con l’appellativo di eroe dobbiamo pensarci due volte, specialmente alla luce delle guerre moderne dove a morire sono in stragrande maggioranza i civili.

So che sarò accusato di essere “condizionato” nelle mie riflessioni; ebbene sì, credo di essere condizionato dall’idea che la guerra è merda, sofferenza e dolore e ogni buon capo di stato dovrebbe fare di tutto per salvaguardare il proprio popolo da tale sofferenza.

Buon Natale.

5 pensieri su “Eroi con la pelle degli altri

  1. Bravo Jobiz. Io diffondo i tuoi scritti sui social del comitato Pace e Disarmo di Volterra e tutti hanno parole buone per te. Sarebbe una bella cosa se tu accettassi di entrare a farne parte del comitato. Intanto ti dò la notizia che siamo associati alla Rete Italiana Pace e Disarmo

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