Riguardo agli sbalzi di umore, nervosismo, pessimismo, eccetera, ho letto che uno scrittore americano, molto famoso, sosteneva che va bene scrivere quando si è ubriachi, ma poi, una volta sobri, occorre correggere quello che si è scritto; e pare che lui seguisse proprio questo metodo, e con ottimi risultati, visto che ha scritto pagine indimenticabili.
Ma io penso che allora, se lui doveva mettersi a bere, vuol dire che, anche se era molto famoso, scrivere non gli bastava per farsi passare il nervoso.
Io, invece, bevo solo qualche birra o un po’ di vino, e forse è per questo che non riesco a scrivere libri di successo; anche se credo proprio non ci sia un collegamento diretto tra queste due cose, cioè tra scrivere e bere; un po’ come mi sembra non ci sia un gran collegamento tra questa introduzione e il nuovo romanzo che voglio scrivere.