Non avevo mai notato, prima di oggi,
Che in fondo alla strada
C’è un’altra casa disabitata.
Dipinto di giallo ocra,
Con le persiane marroni sempre chiuse
Che secondo me ora, per aprirle,
Ci vorrà un bravo falegname.
Un pino le ha riempito il tetto
Con i suoi aghi, e quando piove
Le cadono giù dalle falde
Delle colate scure
Che hanno macchiato tutti i muri,
Che adesso sembra una casa che piange.
Si vede bene che è una casa triste,
Come quella bianca avorio
Di là dalla strada;
Sono diverse, ma sono tristi entrambe.
Allora ho pensato
Che è proprio vero
Quello che disse un grande architetto russo,
Che tutte le case felici sono simili tra loro,
Ma ogni casa infelice
È infelice a modo suo,
Che a ripensarci,
Non sono neppure tanto d’accordo
Con questa affermazione,
E non sono nemmeno sicuro
Che fosse proprio un architetto russo.