È fuorviante paragonare Putin a Hitler; molto più appropriato, e anche più immediato, sarebbe stato vederlo come un nuovo Breznev o Kruscev o addirittura Stalin. Ma non è stato così, tutti i media filooccidentali hanno fin dall’inizio l’identificazione di Putin con il nuovo Hitler.

Eppure, Putin è russo e non tedesco e non odia gli ebrei; perché è stata fatta questa operazione?

Secondo me il motivo è stato quello di voler suggerire il racconto della guerra giusta, farci sentire dalla parte degli americani buoni e vittoriosi che liberano l’Europa, ci regalano cioccolata, sigarette e carta igienica e aprono le porte dei campi di concentramento (compreso quello di Auschwitz che come si sa fu invece liberato dai russi).

Il racconto suggerito poteva benissimo essere un altro, e cioè quello della fine della Guerra Fredda: anche quella battaglia è stata vinta dagli americani, e proprio contro i russi, eppure si è preferito la narrazione della Seconda Guerra Mondiale. Perché?

Ebbene, a mio avviso una ragione c’è ed è molto chiara; la Guerra Fredda è finita senza una guerra e, invece, adesso era proprio la guerra che doveva essere legittimata come guerra di liberazione. Non andava più bene il modello delle superpotenze che si contrappongono perché questo voleva dire ammettere che oltre agli USA anche la Russia avrebbe avuto “diritto” a portare avanti la propria politica imperialistica.

Posso arrivare a capire che agli americani questo racconto piaccia; ma noi europei cosa ci spinge a non chiamare le cose con il proprio nome? Perché continuiamo ad avallare la politica degli USA “poliziotti del mondo” anche questo si scontra con i nostri stessi interessi?

Che gli americani facciano pure gli americani, ma noi abbiamo bisogno di un’Europa autorevole e europea, di un’Europa unita ma non unita agli americani.