18 marzo 2021
(Una breve introduzione/1)
Quando sono arrabbiato vedo tutto nero e, anche se il nero è un bel colore, va a finire che non vedo più nulla. Figuriamoci se è il caso, addirittura, di cominciare proprio ora a lavorare al mio nuovo libro come invece vorrei fare io.
Che invece, se non sei arrabbiato, per scrivere un libro non ti serve quasi nulla: basta un computer, una storia che non sia ancora stata scritta, o almeno che non sia stata scritta nel modo in cui la vuoi raccontare tu, e la voglia di raccontare. Qui per me, però, nasce già un problema: perché io il computer e la storia ce li ho, ma è la voglia di raccontare che a volte ce l’ho e a altre volte no. Mi piacerebbe poter dire solamente due o tre cose e che si capisse subito tutto quello che voglio dire; e non dover star lì a raccontare tutto quanto per filo e per segno. Di questa cosa ho anche parlato con un mio amico scrittore, e lui mi ha detto che non si può scrivere se non si ha voglia di raccontare; e non basta, si deve raccontare in modo che chi legge possa capire ciò che si vuole dire; occorre cioè mettersi nei panni di chi legge. E io ho pensato: come si fa a mettersi nei panni di chi legge?
(continua)
Ciao! Sono felice che la scrittura ti appassioni 😉
Spesso iniziare sembra più difficile del previsto… E ti capisco, anche io molte volte non ho proprio, per citare le tue parole, “la voglia di raccontare”.
Un consiglio che posso darti è non arrenderti!
Tempo fa scrissi un articolo su come iniziare a scrivere… Spero possa essersi d’aiuto!
https://writereader.art.blog/2020/11/07/3-rules-to-start-writing-reblog-and-english-version/
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Ciao, ti ringrazio. I brevi testi che sto postando “a puntante” in realtà sono brani di un racconto che è stato pubblicato nel 2018.
Mi piacerebbe far conoscere le cose che scrivo, e per questo ho creato questo blog.
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L’ha ripubblicato su J. Iobiz.
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