
“Nella cattiva letteratura fantastica, i profili soprannaturali sogliono introdursi come cunei istantanei ed effimeri nella solida massa della consuetudine; così una signora che si è guadagnata l’odio minuzioso del lettore viene giustamente strangolata all’ultimo minuto grazie a una mano fantasma che entra dal camino ed esce dalla finestra senza troppi complimenti, a parte che in quei casi l’autore si crede obbligato a fornire una «spiegazione» a base di antenati vendicativi o di malefici malesi.
Aggiungo che la peggior letteratura di questo genere è senz’altro quella che opta per il procedimento inverso, vale a dire per la sostituzione della temporalità ordinaria con una specie di «full-time» del fantastico, invadendo la quasi totalità dello scenario con un gran spiegamento di cotillon soprannaturali, come nel ritrito modello della casa incantata dove tutto trasuda manifestazioni insolite, da quando il protagonista fa rintoccare il grosso battente delle prime frasi, fino alla finestra del lucernario dove…
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