
(Cronache dal diario segreto del professor Storti)
La commissione odierna, dolorosa ma necessaria, riguarda il deposito della dovuta parte di contributo personale al tesoro dei reggenti che pare abbiano urgente ed improcrastinabile bisogno dell’agognato obolo, peraltro già da tempo premurosamente scadenzato in cambio della tollerata benevolenza concessami circa l’uso dello spazio e dei volumi da me occupati.
Discendo quindi dalle mia stanze – dopo avere espletato gli usuali riti mattutini propri dei pensionati maschi che pullulano in questo medesimo rione cittadino – e non posso non notare che un venditore scarpemunito ha intasato la mia cassetta postale depositandovi, malgrado evidenti murali divieti, innumerevoli depliant di improbabili quanto allettanti proposte di vendita, ovviamente d’occasione, super-scontatissime e improrogabilmente tutte quante scadenti proprio domani mattina, ultimo giorno del mese, ore undici in punto, salvo proroghe (quasi certe).
Arrivo in strada e sono accolto da fuggenti giovani femmine, palestronaute calzamagliate e velocipedi in rapida successione che occupano a sprazzi, fasi e fortuna alterne, i lunghi corridoi posti ai margini laterali del nastro veicolare, contendendosi gli esigui spazi con vetero quiescenti pensionati pronti, questi ultimi, alla subitanea imprecazione per un qualsiasi minimo infortunio, disguido o semplice spostamento d’aria.
(continua, per forza, ma continua)