
#35
Mio padre e mia madre erano persone perbene; una famiglia quadrata, quadrato lui, quadrata lei. Quando nacqui io si accorsero subito che ero quadrato anch’io e ne furono contenti. Poi, però, arrivato all’età dell’adolescenza, smisi di essere quadrato, caddi e rotolai per molti anni di qua e di là.
Rotolando, ritornavo qualche volta a trovare i miei genitori, perché, forse, avevo anche bisogno di soldi. Mio padre e mia madre, per non saper né leggere e né scrivere, mi portavano ogni volta in città a farmi visitare da qualche medico molto famoso, di quelli conosciuti specialmente tra i padri e le madri di ragazzi che nascono quadrati e poi invece rotolano in giro di qua e di là. Ogni volta era la solita storia: i medici dicevano che il mio era un caso disperato e che ormai non ci si poteva fare più niente:…
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