
Non so se Mario sapeva di essere mio padre, ma io ne ero certa perché me lo aveva detto mia nonna prima di morire. E poi mi somigliava, stessi capelli biondi, stessi riccioli, le mani grandi e il viso spigoloso come il mio. Lo sapeva ma per qualche motivo voleva tenere questa cosa nascosta. Una delle ultime volte che lo vidi fu agli inizi del mese di ottobre, quando avevo compiuto da poco tredici anni. Certo, chi lo avesse incontrato prima di quella sua ultima estate lo avrebbe sicuramente trovato una persona diversa. Lui era un tipo allegro e cordiale, lavorava come un matto guadagnando un bel po’ di soldi e altrettanti li spendeva; sembrava in pace con il mondo. Ricordo che una delle ultime volte che lo incontrai mi raccontò che era stato al mercato di roba vecchia che facevano in una piccola…
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