Un’ultima cosa è doveroso dire su Jakob: se i brindisi fossero riusciti anche nella vita reale, e non solo nei desideri di chi li pronunciava, a portare salute e benessere a tutti coloro ai quali erano dedicati, senza dubbio Jakob Iobiz sarebbe stato annoverato tra i grandi benefattori dell’umanità – ma questa, purtroppo, era solo un’ipotesi al quanto incerta e ancora oggi molto dibattuta. Jakob si vantava di essere stato intimo amico di esperti frequentatori di osterie con i quali condivideva molte delle sue serate, l’idiosincrasia per certi libercoli e la passione per grappe e vini, spesso gustati e assaporati nei colori classici di bianco, rosso e rosé ed in quantità ragguardevoli, nel corso di gite foranee e intracittadine, durante le quali – seppur mosse ed ispirate da intenti di conoscenza, culturali e artistici – venivano assecondati anche i sensi corporei del gusto e dell’olfatto.
qui non c’entro perchè sono astemia. è contemplato un caffettino?
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Certo… un caffè, un ombrello e un titolo di cavaliere non si rifiuta mai a nessuno
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