La mamma si buttò sulla nonna dopo che lui l’aveva frustata, mentre il ragazzo di nuovo fuggì. E il padre uscì fuori di casa, aveva una lampada senza il suo vetro e corse infuriato intorno alla casa, dando fuoco alla paglia e al fienile e le due donne restarono dentro. Tutto il casotto bruciò in un istante il cane matto scappò, come i conigli se ne fuggi lontano mentre il manzo bruciò nella stalla. Il padre di corsa andò nella vigna tenendo una corda tra le mani e dopo il ragazzo non sentì più né lui né il cane né altri rumori. Sotto la volta del noce, nella luce del riverbero pendevano i piedi del padre e una scaletta era per terra.
Il Maresciallo gli fece vedere il padre morto disteso in un sacco, ma il ragazzo cercava un coltello che gli avevano donato. Chiedeva a tutti e tossiva, nel puzzo di fumo e di carne mentre nella cenere altri cercavano i poveri resti delle due donne.
(Liberamente tratto dalla Luna ed i falò di Cesare Pavese )