Buone abitudini e scrittori famosi

Ancora a beneficio di chi non ha letto il libro La vita è solo una malattia mortale sessualmente trasmissibile?, proseguo nella sua riproduzioni qui sul blog. Questa è ancora una parte dell’introduzione che però, in realtà, non è un’introduzione al romanzo, ma un testo autonomo che prende di mira in modo ironico i manuali e le scuole di scrittura creativa.

III

Prima di iniziare a scrivere

Prima di cominciare a scrivere, si dovrebbe stare del tempo senza leggere nulla, perché altrimenti viene fuori un modo di scrivere che non è il nostro, ma quello di qualcun altro, e chi ci conosce, quando legge quello che abbiamo scritto, se ne accorge subito. Ora, non è che se uno legge Proust poi scrive come lui; magari! Ma può capitare che ti accada la stessa cosa che si verifica per i dialetti, e cioè che se stai per tanto tempo in una città che non è la tua, e dove la gente parla in modo diverso da te, va a finire che anche te parli un po’ diverso da come parlavi prima, e un po’ più uguale alle persone che abitano in quella città. Per questo motivo ho deciso che prima di iniziare a scrivere questo mio nuovo libro aspetterò qualche settimana, e in questo periodo starò senza leggere e senza scrivere niente, se non, forse, questa breve introduzione. Oppure potrei almeno abbozzare la prima e l’ultima pagina del libro e il resto mettercelo dopo, con calma, come sembra faccia uno scrittore famoso – ma che non è famoso per questo motivo, è famoso perché quando scrive un libro ne vende milioni di copie, e chissà come farà, dico io, a mettersi nei panni di tutte quelle persone che leggono i suoi libri, anche se, secondo me, quando sei famoso come lo è lui non importa più che tu ti metta nei panni degli altri, ma sono gli altri che si mettono volentieri nei tuoi. Ora, forse, ho perso leggermente il filo del discorso e anche se questa è solo una bozza dell’introduzione, non vorrei che andasse a finire che invece di introdurre nel libro che voglio scrivere, introduce da qualche altra parte, che poi non so più neppure io come fare a ritornare all’inizio del libro, e uno che legge potrebbe dire, giustamente: «Sì, bella questa introduzione, ma cosa c’entra con il libro?».

IV

Una buona abitudine

Mi hanno sempre detto che quando si scrive bisogna essere sintetici, ma a me, quando non sono arrabbiato, e addirittura sono quasi allegro come adesso, non mi viene di essere sintetico. Anzi, mi verrebbe da scrivere tutto quello che mi passa per la testa, e con quella roba lì ci potrei anche scrivere un libro intero, se continuassi a essere allegro per un tempo sufficiente a scriverlo dall’inizio alla fine.

Che poi, scrivere tante pagine tutti i giorni non è per niente una brutta abitudine, anzi. So che uno scrittore famoso scriveva tutte le mattine venti pagine e il giorno dopo ne buttava via diciotto. Va bene, dico io, basta che il giorno dopo tu sia allegro e contento almeno come il giorno prima, altrimenti, dopo averne buttate via diciotto, vai a cercare anche quelle che hai scritto i giorni precedenti per buttarne via quaranta o sessanta.

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