Non siamo più nel mondo regolato dagli accordi di Yalta, Putin lo deve comprendere, e speriamo ciò accada il prima possibile. È finito il patto di non ingerenza che esisteva ai tempi dell’invasione dell’Ungheria e della Cecoslovacchia da parte dell’URSS. Oggi il mondo non è più quello di cinquanta anni fa.
Anche noi, però, lo dobbiamo capire. Non siamo più le forze del “bene” che si contrappongono a quelle del “male”, ammesso che lo siamo mai veramente stati.
Dico questo perché mi succede spesso ascoltare dichiarazioni di nostri politici che, in modo più o meno esplicito, fanno riferimento a un presunto primato spettante alle nazioni occidentali per il fatto di avere maggiore libertà rispetto ad altri stati e governi democratici. Dobbiamo stare molto attenti a sventolare questa supremazia perché non è né compresa né tantomeno condivisa. Usare la democrazia come un bastone per malmenare chi ci resta antipatico, con la assurda pretesa di non essere contraddetti, rende un pessimo servizio alla democrazia e ci fa perdere ogni residua credibilità agli occhi delle altre nazioni. E poi, quanto siamo veramente liberi?
Non ho mai votato comunista, ma molte volte mi sono chiesto se in Italia sarebbe stato consentito al PCI di vincere le elezioni e andare al Governo. Non lo so, ma il sequestro e l’assassinio di di Moro, la strategia della tensione, Gladio, eccetera mi fanno pensare di no. Restiamo umili. Anche noi – come gli USA, il Regno Unito ecc. – abbiamo innumerevoli difetti che possono in qualsiasi momento esserci rinfacciati. Se amiamo veramente la democrazia e la libertà cerchiamo di non strumentalizzarle.
(Lo so, è un po’ un pippone, ma in questi giorni la testa è piena di pensieri seri. Spero che questo momento passi in fretta e si possa presto ritornare tutti a scrivere cose più leggere e divertenti).
Nel nome della democrazia e adesso chi glielo va a dire che il suo esercito appena bombardato un ospedale pediatrico? ☹️
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