C’è una domanda che gira nell’aria non appena parli di pace: ma tu, da che parte stai?
Ebbene, io sto dalla parte dell’Ucraina, anzi dalla parte degli ucraini. Però sento di dover scegliere.
Fin da piccolo mi hanno insegnato che quando sei indeciso su una posizione da prendere devi sempre scegliere di stare dalla parte del più debole. E in questa guerra i più deboli sono gli ucraini, ma tra loro i più deboli non sono i cazzuti, e un po’ nazisti combattenti del Battaglione Azov, diciamolo. No: sono i bambini, i vecchi e i malati morti sotto le bombe. E la loro voce non la sento rappresentata nei telegiornali che parlano di guerra per la libertà e la democrazia.
E, sinceramente, penso che se lo avessimo potuto domandare a un bambino morto sotto le bombe non ci avrebbe risposto che ha dato la sua vita per la libertà e la democrazia. Perché quella vita era la sua vita, e non quella di chi decide di combattere le guerre.
Continuate pure a riempire il mondo di testate nucleari, missili, sottomarini e armi intelligenti; non mi convincerete mai che lo fate perché amate la pace.
La pace si ama se si ripudia la guerra e si sta sempre e comunque dalla parte dei più deboli, come hanno fatto Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, Giorgio La Pira, Giovanni Paolo Secondo e molti altri, e come fanno ancora oggi Papa Francesco e le tantissime organizzazioni umanitarie – non faccio elenchi perché ce ne sono veramente tante e meritevoli – che si prendono cura dei feriti, dei profughi e di chi è costretto a subire le guerre provocate dai potenti della terra.
Bravo 👏👏👏
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Onestamente io sto dalla parte di chi è in grado di fermare tutto questo scempio… indipendentemente da chi ha torto o da chi ha ragione.
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