L’arte viene prima di tutto

Io, di solito, il giorno scrivo. La sera, invece, per addormentarmi leggo. E quando mi sono addormentato mi succede di leggere ancora, ma non quel libro che avevo tra le mani, che nel frattempo sarà cascato in terra, ma un altro libro che chissà chi l’ha scritto.

Adesso però apro la finestra e mi godo il silenzio. Stamattina c’era una confusione per la strada perché tutte le persone sapevano tutto di tutto e sai che palle! E se la prendevano con quelli che fanno qualcosa e sbagliano sempre. E allora ho pensato che ci vorrebbe l’uso obbligatorio di camomilla o di fumarsi uno spinello prima di uscire di casa. E allora, forse, per la strada ci sarebbe meno confusione. O forse no, sarebbe uguale.

Prendo il libro, quello che ho comprato ieri, e vado a letto ma prima di dormire mi ricordo che volevo scrivere una cosa, che però non riesco più a ricordare; forse è proprio perché non riesco a ricordarmela che ho voglia di scriverla, perché se mi ritorna in mente, magari, mi accorgo che è una stupidaggine e non la scrivo più.

Ecco. È questa. La città dove abito è piena di matti, di quelli veri con il certificato, e allora va a finire che a volte mi sento un po’ matto anch’io, e prima di morire, stai a vedere, che me lo fanno anche a me il certificato, e allora meglio andare in giro con la mascherina (ma non era questa la cosa che volevo scrivere).

Ecco, forse era questa: certe volte mi dice il mio alter ego che dovrei scrivere in terza persona: ho provato, ma è molto più faticoso. È come fare tutte le cose sempre in tre: io che scrivo, il protagonista e un altro che lo segue passo passo per fare la spia, una fatica! No, non era neppure questa.

Ecco, me la sono ricordata la cosa che volevo scrivere: l’arte viene prima di tutto. In vita mia mi è successo di comprare un sacco di libri che era meglio di no, e certe pizze ai funghi che invece erano opere d’arte. Ma ieri, che avevo quaranta euro da spendere, e non mi ci andava la pizza ai funghi, ho comprato un altro libro. Sono arrivato a casa e l’ho letto, tutto. Era una bomba. Allora stamattina sono ritornato in quella libreria e ne ho comprato uno identico. E altri due uguali li ho comprati stasera; la libraia mi ha detto che li ha finiti, Va bene, le ho detto, anch’io ho finito i soldi.

Li ho messi tutti in fila vicino al letto, i libri, e me li guardo soddisfatto anche se ho finito i soldi e stasera l’avrei mangiata volentieri una pizza ai funghi.

Ma l’arte viene prima di tutto, anche prima della pizza ai funghi.

J. Iobiz

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