L’ospedale e il burattino – Filastrocca triste

Ripubblico questa poesia perché adesso è anche su YouTube, letta da Dalia (Mexico) e accompagnata da un mio brano musicale originale.

Ieri è giunta la notizia                        

di un bambino di cinque mesi

che la madre ha deciso           

di abortire perché malato.      

Era un feto malformato,        

o almeno così sembrava,

ché dentro l’ecografie

il suo stomaco non c’era.        

Ma al momento dell’aborto    

quel minuscolo suo cuore      

non si è però fermato,            

non ha neanche rallentato.     

Così, come fosse normale,

nell’imbarazzo generale,

imperterrito ha proseguito 

nel suo battito regolare.

Non sapendo più che fare

si son dovuti rassegnare

ad aiutar quell’esserino

ché di morire era contrario.               

Ma proprio in quegl’istanti

tutti i medici presenti             

si son presto resi conto

che l’ecografia era sbagliata.

Hanno infatti constatato

che lui lo stomaco lo aveva

e che presto sarebbe nato                   

bello sano e non malato.                    

A nulla son serviti

gli aiuti che han forniti

e il bambino se n’è andato.

ché troppo presto era arrivato.

Ed è questa una triste storia

che per tragica ironia

mi richiama alla memoria

una novella di tanti anni fa.

Quella di un vecchio burattino,

prima di legno e poi bambino,

che l’amor della sua fata

questa magia s’era inventata. 

Perché come lui quel piccino

all’improvviso avea cambiato,

e da feto ch’era nato 

era riuscito a diventar bambino.

Ma questa storia finisce male

perché qualcosa è andato storto;

forse è mancata solo

la sua fata al momento giusto.

Quella turchina più non c’era 

la mattina ad aspettarlo

in quel moderno ospedale

super attrezzato ed efficiente.

Può darsi non ci sian più

le fate di una volta

o fars’anche i bambini

sono oggi molto diversi.

Non riescono neppure,

questi poveri esserini,

a nascer sempre perfetti

ma sono pieni di difetti.

E pare a tutti sia normale,

e anche loro sian contenti,

di morire piccoli feti

così dispersi e imperfetti.

Forse così anche quel piccino

che all’improvviso avea cambiato

e da feto ch’era nato

è riuscito a morir bambino.

Diego Osvaldo Ardiles

Questa è una poesia diversa da quelle che di solito scrive Ardiles; è una specie di filastrocca di qualche anno fa che prende spunto da un fatto realmente accaduto. Tocca un argomento delicato, per molti aspetti controverso, e nei confronti del quale credo che tutti quanti dobbiamo avere il massimo rispetto e grande attenzione, senza mai dare niente per scontato e senza mai smettere di interrogarci.

J. Iobiz

2 pensieri su “L’ospedale e il burattino – Filastrocca triste

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