(Cronache dal diario segreto del professor Storti)
Concordo apertamente con la signora della tasse riguardo alle affermazioni in merito alle mezze stagioni, forse perché colpito dalla sua avvenenza e grazia, ma anche perché sono da sempre stato contrario ad ogni tipo di globalizzazione, compreso quella del riscaldamento, e invece piuttosto favorevole alla re-imposizione dei dazi doganali; ciò al fine di ripristinare il legame servo-glebale tra gli uomini e le loro radici e limitare i movimenti di uomini, mezzi e denaro solo a quelli strettamente legati a motivi di serio turismo e/o occupativi.
Rincasando, oramai a giorno fatto e a missione compiuta, il mio sguardo incrocia quinte di vacue finestrature di appartamenti liberi e locati, occupati, sfitti e preoccupati, muniti di decanumerali codici identificavi di venditori, locatori e mediatori.
Mi pare che tutti soffrano uniti del comune destino tassologico dal quale sono stati colpiti; fermi in colonne capitolate senza neppure l’onore delle armi e dei bagagli. Su di essi dominano alcuni ricercati rari esemplari di attico fuggente, vera attuale lost tentazione e vanto di tassifraghi principi evasori cittadini di esotiche oasi fiscali.
E a pagare sono sempre i soliti, penso. Piove sempre sul bagnato! (Che è un modo di dire ma in realtà, forse, è solo un modo di gocciolare che ha l’acqua quando cade su altra acqua già precedentemente caduta).