Se Beethoven e Mozart avessero raccolto cotone nei campi del Mississippi

27 marzo 2021

#24

Ma non è da credere che sia facile suonare il contrabbasso: è uno strumento complicato, una via di mezzo tra l’arte e la scienza; l’arte è arte, da soli non si apprende ma anche la scienza è uguale, e per questo da soli è difficile imparare a suonare il contrabbasso; bisognerebbe piuttosto farselo insegnare da qualcuno che già lo suona, ed è così che avrei dovuto fare anch’io, ripensandoci adesso, invece di perdere un sacco di tempo a capire come si deve maneggiare uno strumento così complicato, che secondo come lo tieni in braccio ti fa pressione sulla gola e ti fa venire la nausea tipo mal di mare.

Invece, penso che quando qualcuno lo suona per davvero deve sentire vibrare tutto il basso ventre, e questa non deve essere una sensazione spiacevole, anche se non so se succede per davvero, oppure è solo la mia immaginazione.

Un altro motivo per cui il contrabbasso nella musica è come il chiaroscuro nella pittura è che lo si trova spesso nella musica jazz, una musica che è nata proprio dal miscuglio di  bianchi e neri; e lo suonano spesso persone di colore, che se uno non lo sa, non lo capisce il perché, ma se invece lo sa che il contrabbasso è come il chiaroscuro della musica, allora gli sembra naturale che lo suoni un nero (nella musica jazz, s’intende, perché la musica classica è quasi tutta fatta dai bianchi, e i neri ci sono arrivati solo da poco tempo; anche perché se Beethoven e Mozart avessero avuto da raccogliere il cotone nei campi del Mississippi o dell’Alabama, forse non le avrebbero scritte tutte quelle sinfonie, o magari le avrebbe fatte parecchio più corte).

Comunque, per finire la digressione sul contrabbasso e riprendere l’introduzione al mio nuovo romanzo, volevo dire che si tratta di uno strumento di accompagnamento: gli strumenti che accompagna sono, di solito, un vibrafono, un violino e un sassofono, e ovviamente anche altri, e questo dipende dalle situazioni.

Il vibrafono, che tutti chiamano erroneamente xilofono – che è invece un altro strumento, ma comunque non c’è molta differenza –, fu inventato per fare i documentari sui pesci, che prima di allora non esistevano (i documentari, i pesci sì).

Il violino è un piccolo contrabbasso da asporto, dal suono molto acuto che se uno non lo sa suonare, almeno dalle mie parti, si dice che fa un rumore simile a quello di un gatto strinto a un uscio.

Il sassofono, invece, è uno strumento che quando non lo sai suonare e ci soffi dentro con forza e convinzione viene fuori un rumore simile a quello che fa un camion quando scarica la ghiaia. Quando lo sai suonare non tanto bene, viene fuori ancora quel rumore lì. Dopo, passa.

Ecco, sul contrabbasso non credo ci sia da dire molto di più, comunque adesso ci penso e poi ne riparliamo.

J. Iobiz

2 pensieri su “Se Beethoven e Mozart avessero raccolto cotone nei campi del Mississippi

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