
Ieri sera ho sentito alle mie spalle una voce che mi sembrava proprio quella di lei. «Scusi signore, dobbiamo chiudere», ha detto. Invece era una cameriera.
«Certo, chiudete pure» le ho risposto.
«Per cortesia, deve uscire».
«Ok».
«Signore, si sente bene?».
«Sì, sì, va tutto bene… tutto bene. Le posso fare una domanda?», ho chiesto alla ragazza, e senza attendere la risposta ho detto: «Lei ha un sogno?». Mi ha guardato con uno sguardo stanco ed è rimasta in silenzio. «Se ne ha uno non se lo lasci scappare, gli corra dietro…».
Lei ha ripetuto la solita domanda: «Signore, si sente bene?».
«Sì, tutto okay». Mi sono alzato, sono uscito dal bar dell’albergo e sono salito in camera. Ho bevuto un ultimo bicchiere e sono andato a dormire.
Questa è la mia vita. Ogni sera disfaccio la valigia in un albergo diverso, in una città diversa; mangio in un ristorante diverso, per la verità quasi sempre i medesimi piatti, bevendo le solite cose. Il mattino seguente, dopo aver fatto la doccia, scendo per la colazione, poi rifaccio la valigia e riparto. Talvolta non so neppure per dove. E così ogni giorno mi sembra uguale a tutti gli altri e ho la sensazione di fare sempre le medesime cose, anzi, di aver sempre e solo fatto le medesime cose.
Nella mia vita ricordo di avere svolto sempre e solo l’attività di consulente. Continuo ancora a lavorare per la stessa grande compagnia e questa attività mi ha tenuto interamente occupato per molti degli ultimi anni. Adesso, però, non ce la faccio, sono proprio a pezzi. Queste maledette conferenze mi stanno uccidendo; è da molto tempo, non saprei neppure più dire da quanto tempo, che giro per il mondo per partecipare a incontri e dibattiti. In tutti questi anni di attività ho fatto molta esperienza; forse è per questo motivo che continuano a chiamarmi per tenere conferenze. E io vado, e ovunque spiego e racconto nei minimi particolari quello che sono riuscito a scoprire in tutti questi anni di lavoro.
(continua)
J. Iobiz
- Il titolo del racconto, Abbiamo tutti un blues da piangere, è ripreso da quello del secondo album dei Perigeo, pubblicato dalla RCA Italiana nel 1973.
Ogni volta che leggo sto titolo mi rattristo. É parte di un legame affettivo mio sotterrato … ( almeno due capitoli mi son promessa per capirci un po’ e così è stato. Ho aspettato il secondo )
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L’ha ripubblicato su Jakob Iobiz.
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