
30 marzo 2021
#29
Finalmente lunedì ho iniziato a scrivere il romanzo, anzi a essere sincero sincero non ho cominciato questo lunedì, come volevo far credere, ma è due lunedì fa, cioè a essere sincero sincero il libro ho iniziato a scriverlo due settimane fa.
Però mi vergogno a dire che ho cominciato a scrivere il romanzo sedici giorni fa, perché praticamente non ho ancora scritto nulla. Lunedì, quello di due settimane, fa, ho scritto dieci pagine e martedì le ho buttate via tutt’e dieci; poi ne ho scritte altre dodici e il giorno dopo, che era mercoledì di due settimane fa, le ho buttate via tutte; ed è successa la stessa cosa i giorni successivi, che è inutile che stia qui a fare l’elenco preciso preciso, tanto non serve a niente e si capisce lo stesso.
Arrivato a martedì, che sarebbe oggi, mi sono fatto una domanda e provando a rispondermi, le domande sono diventate due, poi tre e poi quattro, che sarebbero queste, in ordine di come mi sono venute in mente:
1. Non è che per caso mi è venuto il blocco dello scrittore?
2. Non è che per caso era meglio se continuavo a leggere libri invece di ascoltare la televisione, che ora, dopo un mese che non leggo più i libri che leggevo prima e guardo la televisione, mi sembra di parlare un po’ con le parole di quelli che stanno sempre in televisione, e allora erano meglio le parole di quelli che scrivono i libri?
3. Non è che non riesco a scrivere perché, per fare delle storie che funzionano davvero, bisogna che ci siano almeno due persone che litigano tra di loro, per esempio, il buono e il cattivo, la guardia e il ladro, uno o una che tradisce il marito o la moglie, o un figlio contro un padre o una madre contro un figlio o almeno due persone che vogliano la solita cosa, che è una sola e non se ne trova un’altra uguale da nessuna parte? Oppure, se proprio si vuole risparmiare e si vuole essere minimalisti, ci si può mettere dentro la storia solamente una persona, ma questa però deve continuamente combattere contro se stessa o contro il suo Super Io? Perché se è così, per me è davvero un bel problema; a me i conflitti non piacciono per niente, non piace vedere persone che si combattono, e nemmeno che combattono contro se stesse, che a volte è anche peggio.
4. Non è che non riesco a scrivere nulla perché, molto più semplicemente, non sono uno scrittore?
Dopo che mi sono fatto queste domande, sono rimasto un po’ di tempo a riflettere, e ho deciso che la domanda buona era la numero uno. Allora mi sono concentrato sulla risposta alla domanda numero uno e ho trovato, girando su Internet, una cosa scritta da uno scrittore sul suo blog che riguarda la paura della pagina e come riuscire a superare il blocco dello scrittore. Però questo lo devo scrivere più tardi perché adesso non ho il tempo per farlo.
J. Iobiz
L’ha ripubblicato su Jakob Iobiz.
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