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L’arcobaleno è andato via. Sono passati quasi quattro mesi da quando era comparso nel cielo ed oggi si è rotto ed è scomparso. I suoi colori sono finiti dispersi sulla terra e sopra le nostre teste. Ci sono voluti molti giorni e ce ne vorranno molti altri ancora per cancellare quei colori.
C’è chi dice che quello che è successo è tutta colpa dei partiti di opposizione, ma molti non credono che sia tutta colpa dei partiti di opposizione; c’è anche chi pensa sia stata un’operazione voluta dalla minoranza del Partito, chi invece crede si tratti di una trovata di qualche grande multinazionale; e poi c’è chi sente odore di mafia e quelli che giurano di essere certi che si tratti di un sabotaggio messo in atto dai servizi segreti di qualche Paese dell’Est europeo.
Pilade, invece, dice che la storia dell’arcobaleno è tutta una bufala e che si è trattato di un’eclissi. Lui afferma che il quindici giugno del Duemilatre, nel mezzo del mese di agosto, ci fu un’eclissi di sole che si vedeva benissimo da Giacarta e dalla Papuasia – ma non è sicuro che fossero proprio Giacarta e la Papuasia. Era un giorno piovoso. Dalla sua stanza, però, l’eclissi non si vedeva perché era notte. Di notte vide invece un’altra eclissi: due anni dopo, vide l’eclissi di luna, quella volta che il sindaco disse che l’aveva organizzata lui con i fondi europei ma nessuno ci credette. Dell’eclissi di sole del Duemilatre invece il sindaco non disse nulla. Forse, ne avranno parlato i sindaci di Giacarta e della Papuasia. Secondo Massimo Valerio Segugio Spinone, Pilade beve molta limonata – che forse non è limonata – e questo non aiuta le persone come Pilade, con le mani e la testa ricoperte da macchie marroni, a osservare bene le eclissi.
J. Iobiz
L’ha ripubblicato su Jakob Iobiz.
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