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Massimo Valerio dice che all’inizio del mondo non esistevano i colori ma c’erano solo il bianco e il nero; e ha precisato che quando dice bianco e nero non devo pensare alle vecchie foto o ai film d’epoca; no, intende dire che esisteva solo il bianco-bianco e il nero-nero, niente vie di mezzo. Solo in seguito, non sa dire con precisione quanto tempo dopo, cominciarono a mostrarsi tonalità più chiare di nero e più scure del bianco fino ad arrivare ad una scala infinita di grigi. Infine, comparve nel cielo un grande arcobaleno colorato che vi rimase per molto tempo. Forse un anno o un secolo, questo non sa dirlo. Comunque sia, a un certo punto quell’arcobaleno si ruppe e tutti i colori caddero sulla terra, proprio come è accaduto adesso. Fu allora che comparvero per la prima volta il giallo, il verde, il rosso e via via tutti gli altri colori. Ci volle un po’ di tempo affinché ciascun colore trovasse il suo posto definitivo, e prima che ciò accadesse si verificò un po’ di confusione, sì un bel po’ di confusione.
Da allora, solo ad alcuni animali preistorici è rimasto un mantello in bianco e nero, proprio per testimoniare l’era del mondo senza colori. Adesso, quando guardo una zebra, o un istrice o un tasso, non posso fare a meno di pensare a come sarebbe triste vivere in un mondo in bianco e nero e come invece è bello un mondo dove il mare è azzurro, gli alberi verdi, i campi di grano maturo gialli, e i capelli delle ragazze biondi, rossi e castani.
Ad ogni modo, se è vera la storia che ha raccontato Massimo Valerio il fatto che una cosa simile sia accaduta di nuovo può veramente significare che il tempo che stiamo vivendo non è un tempo uguale a tutti quelli passati, ma è un po’ speciale. Sì, penso sia proprio così, questo è un tempo un po’ speciale.
J. Iobiz
L’ha ripubblicato su Jakob Iobiz.
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