Massimo Valerio Segugio Spinone

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#41

Massimo Valerio Segugio Spinone è un cane. Si chiama così; è di proprietà di una coppia di anziani che sono dovuti partire all’improvviso e lo hanno lasciato qui. Ho detto agli impiegati dell’Amministrazione che posso pensare io a lui; non è più molto giovane ma è molto educato. Abbiamo iniziato a fare insieme lunghe passeggiate e ho scoperto che, oltre a saper ascoltare, sa anche parlare. E credo sia un cane con una certa istruzione. Quando camminiamo nelle strade qui intorno, facciamo lunghe discussioni sulle differenze che ci sono tra il mondo degli uomini e quello degli animali. Ad esempio, sui modi che hanno i cani di segnare il loro territorio. Massimo Valerio insiste perché anch’io faccia come lui, in modo da tenere lontani certi tipi antipatici; gli ho spiegato di non essere capace di fare pipì a piccole dosi e in modo ripetuto; e che comunque gli esseri umani non riescono a riconoscere l’identità delle persone dall’odore della pipì – salvo casi veramente eccezionali. Ad ogni modo, per non contrariarlo, ogni tanto seguo il suo consiglio ma, come presumevo, gli incontri con persone antipatiche non sono diminuiti.

Siccome Massimo Valerio si interessa molto alla storia della mia vita, gli ho raccontato che diversi anni fa sono stato a un passo da diventare un leader politico piuttosto famoso. Avevo fondato un mio partito politico che aveva raccolto diversi iscritti. Quando però mi presentai alla prima assemblea, il mio programma fu approvato solo da una parte dei sostenitori ma non da tutti. Allora, siccome non volevo che il nuovo partito nascesse con una simile divisione al suo interno, feci un partito più piccolo riunendo solamente quelli che erano d’accordo con il mio programma. Ma, non so perché, anche quella volta, pur essendo un partito più piccolo, alla prima assemblea il mio programma fu approvato solo da una parte degli iscritti, ma non da tutti. Feci allora un’altra scissione e creai un altro partito ancora più piccolo, composto solo da fedelissimi sostenitori. Eppure, anche in quella occasione, pur essendo un partito fatto solo di quattro persone, alla prima assemblea il mio programma fu approvato solo da alcuni iscritti: due votarono a favore e uno si astenne. Allora, rinunciai all’idea di fondare un partito e decisi che avrei continuato a fare politica senza un partito.

Massimo Valerio, mi ha ascoltato in silenzio e poi, visto che mi sono occupato anche di politica, mi ha chiesto il mio punto di vista su alcuni problemi secondo lui molto attuali, che non sto adesso qui a ripetere; gli ho detto che per rispondergli mi occorre un po’ di tempo per pensarci. Non è facile per me sentirmi convinto di una cosa al cento per cento e quindi, prima di dargli una risposta, ho bisogno di riflettere. Ed è stato in quel momento che Massimo Valerio mi ha sorpreso con questa uscita: «Ti comprendo», ha detto, «si può essere d’accordo su pochissime cose con tante persone, oppure su molte cose con pochissime persone; ma d’accordo al cento per cento, proprio su tutto quanto, non lo siamo mai, neppure quando rimaniamo soli con noi stessi». Che cane!

J. Iobiz

4 pensieri su “Massimo Valerio Segugio Spinone

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